SEROTONINA E DOPAMINA, ORMONI INDISPENSABILI COME UN PIENO DI BENZINA…

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L’estate, il sole, gli ombrelloni colorati, l’abbronzatura, tutti fattori che contribuiscono a  scatenare Serotonina e Dopamina, ma come la mettiamo con l’arrivo dell’inverno?

In effetti la poca luce è un fattore determinante per la produzione di questi ormoni, non è un caso che vari studi hanno evidenziato alte percentuali di depressione nelle popolazioni nordiche.

Per fortuna esistono altri modi per sintetizzali, tutti legati all’aspetto polisensoriale, ecco alcuni esempi:

Appagare il gusto con il cibo che più ci piace come una bella tazza di cioccolata calda fumante, potrebbe essere una soluzione temporanea, il rischio è di andare fuori forma oppure far nascere dei sensi di colpa.

Farsi contagiare dall’entusiasmo di un’animale domestico è meraviglioso e non ha stagionalità;

Ascoltare la propria musica preferita, magari facendo una attività sportiva adatta alla nostra preparazione fisica.

L’elenco sarebbe  lungo ma il senso di questo articolo è quello di allenarsi a sentire i primi segnali come insofferenze e nervosismi trovando il metodo più adatto  per scatenare Serotonina e Dopamina evitando di rimanere ostaggio di prolungati cali d’umore… spesso basterebbero un paio di scarpe da ginnastica!

LA DIETA PIU’ EFFICACE…

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I riferimenti più attendibili in ambito nutrizionale sono quelli dell’OMS, i quali stabiliscono le percentuali di carboidrati, grassi e zuccheri da assimilare giornalmente. A questi fanno seguito numerose diete spesso legate alle mode del momento (iperproteica, fruttarismo, dei liquidi, a basso apporto di carboidrati e tantissime altre).

La mia idea rispetto alla dieta più efficace riguarda due aspetti, il primo è di mangiare tutto quello che il nostro corpo ci chiede, il secondo che ritengo più importante rispettare gli orari di assunzione dei vari alimenti. Sappiamo che le nostre funzioni ormonali sono  regolate da un orologio biologico (detto Ritmo Circadiano), che favorisce l’ossidazione dei carboidrati dal mattino fino alle prime ore del pomeriggio e quella dei grassi nelle ore serali.

Penso quindi che la dieta migliore sia quella auto-gestita che comprenda carboidrati come cereali, frutta e zuccheri non raffinati per la prima parte della giornata lasciando spazio alle proteine e grassi per il pasto serale.

Quanto detto potrebbe sembrare banale ma il semplice rispetto di tali orari permette una assunzione dei cibi più libera nelle quantità, senza il rischio di aumentare la massa grassa.

Con molto piacere aggiungo che una bella pizza alla sera oppure uno spaghettino di mezzanotte fa benissimo purchè occasionale.

 

 

AGGRESSIVITÀ, SPREGIUDICATEZZA, VOGLIA DI VINCERE.

Il testo richiama una dinamica mentale rivolta puramente all’obiettivo.  La famosa  motivazione viene innescata dal livello di intensità con cui si desidera qualcosa. Più forte è il desiderio più diventiamo performanti nel resistere alle frustrazioni delle difficoltà, aumentando così  le capacità di sentire e REAGIRE  adeguatamente  alle sollecitazioni emotive e fisiche.

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IL NEURO-MANAGER NELLE AZIENDE.

L’attività imprenditoriale è una forma di lavoro estremamente creativa dove idee e genio fanno la differenza sulla concorrenza.

La velocità di elaborazione e sviluppo di nuovi prodotti supportata da un marketing originale che abbia un forte appeal  sul mercato è frutto di un talento personale acquisibile, che va costantemente allenato.

I tradizionali metodi di management rischiano di non reggere più i ritmi del mercato attuale e futuro. Non basta più mettere insieme un gruppo di persone, dargli dei semplici obiettivi e ancora peggio controllarne i progressi.

Le neuroscienze fanno letteratura sulle intelligenze multiple.  Imparare a conoscerle lasciando emergere le singole attitudini personali sarebbe un contributo straordinario al servizio del prodotto finale.

In breve bisogna puntare dritti alla mente e nello specifico lasciare i neuroni a briglie sciolte per esprimere il loro talento.

Ma il talento poi cos’è? Dal mio punto di vista il talento è un picco di competenza o di intelligenza superiore rispetto alla media, il quale è comunque passeggero se non costantemente allenato.

Va ricordato infatti che il nostro cervello ed i nostri neuroni sono soggetti a plasticità quindi a continui cambiamenti in meglio oppure in peggio, dipende da noi.

Siamo pertanto i timonieri di noi stessi, possiamo decidere se andare verso un percorso di arricchimento esponendoci  a costanti esperienze formative, oppure vivere di rendita, rischiando di regredire.

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PUNTA FORTE

La routine tiene sotto scacco le iniziative, impigrisce e spegne i neuroni;

Punta Forte, fai sport, allenati, suda;

Spingi al massimo i muscoli, senti  il cuore che pompa ad alta frequenza ed il respiro che si fa sempre più corto;

Il sistema nervoso, endocrino ed immunitario potenzieranno la loro efficacia!!!

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LA SEDE DELLE EMOZIONI

Le nostre emozioni sono il risultato di tre aspetti:

  • la valutazione dell’evento;
  • la nostra espressione;
  • l’esperienza a tale emozione.

La parte del cervello che gestisce le emozioni, in particolare la paura, si chiama Amigdala. Ad essa è imputato l’innesco delle esplosioni emotive.

Alcuni Scienziati affermano che una volta memorizzata una particolare emozione il nostro sistema emozionale non la  dimentichi più.

Il Mental Training  attraverso specifiche tecniche e strategie induce a controllare tali esplosioni affinchè  non scatenino blocchi emotivi, muscolari o reazioni particolarmente aggressive e pericolose.

Si insegna alla neocorteccia come percepire l’emozioni di paura in forma attenuata in modo che l’amigdala non entri in modalità panico.

Ciò permette una reazione funzionale e performante.

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DECONCENTRAZIONE E CONCENTRAZIONE SI APPARTENGONO COME LO YIN E LO YANG

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Secondo le principali linee guida della medicina tradizionale cinese ogni elemento è composto da una sua dualità opposta. L’esempio più ricorrente   è la notte che non può esistere senza il giorno e viceversa, formando insieme il ciclo delle 24 ore.

Nella filosofia occidentale siamo portati a valutazioni più individuali e specifiche, ad esempio la deconcentrazione viene vista come un fenomeno a sè stante, ma soprattutto disfunzionale che non porta a nulla. Al contrario la concentrazione viene ritenuta un mezzo per giungere a grandi risultati, pertanto viene vista con una sua identità individuale e nettamente separata dalla deconcentrazione.

Infatti spesso si sentono frasi del tipo: “non sei concentrato” oppure “devi concentrarti di più”.

Naturalmente queste frasi sono poco costruttive in quanto non forniscono   una strada o un’idea di come fare per raggiungere la concentrazione.

Il punto fondamentale è che rimanere deconcentrati risulta un atteggiamento funzionale perché alleggerisce mente e fisico, stimola la creatività e ricarica emotivamente, il che facilita e potenzia proprio la fase di concentrazione.

Pertanto la strada per migliorare le prestazioni nello studio, sport e lavoro passa prima dalla distrazione e dalla deconcentrazione in quanto hanno il potere di ricaricare le batterie biologiche per poi scaricarle completamente nel focus della concentrazione prestazionale.

Sono quindi dell’idea che come lo Yin e Yang anche deconcentrazione e concentrazione sono gli opposti ed interdipendenti dello stesso elemento.

IL FLUSSO, OSSIA LA NEUROBIOLOGIA PRESTAZIONALE

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Ecco come un compositore descrive i momenti in cui esprime il meglio di se durante un lavoro:

“Ti trovi in un tale stato di estasi che ti senti quasi come se non esistessi”. Gli atleti conoscono questo stato di grazia come “the zone”, là dove l’eccellenza non richiede sforzo, la folla e gli avversari spariscono in uno stato di beato e costante assorbimento nel compito.

Riuscire ad entrare nel flusso è la massima espressione dell’intelligenza emotiva. L’attenzione è totalmente concentrata che si perde la cognizione di spazio e tempo.

Quanto appena letto è un estratto del libro di Daniel Goleman

Vediamo quali sono gli aspetti principali che evidenziano uno stato di Flusso Prestazionale:

  • Obiettivi chiari;
  • Totale concentrazione sul compito;
  • Automatismo istintivo sull’azione svolta;
  • Pieno controllo del contesto;
  • Perdita di consapevolezza del tempo che passa.

Parlando del Flusso Prestazionale molte persone riferiscono di averlo vissuto in ambiti di lavoro, nello sport e molto spesso svolgendo degli hobby come ad esempio dipingere su una tela.

La descrivono come una sensazione straordinaria dove tutto riesce bene, domandandosi come fare per rivivere più spesso quell’intensità emotiva.

Da varie fonti di studio ed esperienze fatte posso dire che sintonizzarsi sul Flusso ha una componente multifattoriale strettamente soggettiva.

Ma vi sono alcuni aspetti che ritengo oggettivi; il primo è di  natura emotiva come avere una forte passione e motivazione per quello che si sta facendo, il secondo è più razionale derivante dalla capacità, allenabile, di focalizzarsi sul quì ed ora quindi sul compito.

Il terzo fattore appartiene alla libertà di sgomberare la mente da qualsiasi pensiero, un po’ in aderenza alle culture orientali.

Tu ha mai vissuto questa esperienza??

LA FLESSIBILITA’ RELAZIONALE E’ UNA STRAORDINARIA COMPETENZA

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Lo si nota molto all’interno delle organizzazioni di lavoro, team sportivi, famiglia, amici insomma ovunque andiamo c’è da relazionarsi con qualcuno.

Gli stili possono essere diversi e risulta molto divertente osservarli.

Spesso durante Workshop e Team Building facciamo dei Role Playing (giochi di ruolo) fra i partecipanti, gli fornisco un tema di discussione es. da una parte assegno il ruolo di genitori che hanno tolto lo scooter ai loro figli perchè hanno rincasato tardi, dall’altra assegno il ruolo di figli che devono persuadere i genitori a fargli restituire lo scooter.

L’esito è divertente ma soprattutto istruttivo per attori ed osservatori in quanto si evidenziano modalità verbali ed espressività diverse.

C’è chi si giustifica tipo ho dovuto accompagnare un amico a casa sua, chi chiede scusa e promette di non farlo più, chi la butta sulla simpatia, chi cerca di barattare la riconsegna dello scooter in cambio di tenersi in ordine la camera, ecc. ecc.

Dall’altra parte osserviamo i genitori che ribattono alle proposte anche qui con stili diversi, c’è chi rimane fermo in un’inflessibile no lo scooter rimane fermo, chi ne approfitta per chiedere in cambio voti migliori a scuola, chi dimezza la punizione in cambio di lavare i piatti, che toglie la punizione dando un’ altra possibilità al figlio, ecc. ecc.

Se poi con l’autorizzazione di tutti il lavoro viene video ripreso e proiettato risulta ancora più facile avere feedback ed osservazioni sugli stili comunicativi più efficaci e flessibili, ai quali potersi ispirare.

COSA MANGIAMO PUO’ DECIDERE IL NOSTRO FUTURO..

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Raccogliere informazioni su diete e qualità degli alimenti è per fortuna molto facile, ma sappiamo sceglierle in relazione al nostro stile di vita?

Ad esempio i carboidrati sono oggetto di molti studi scientifici e di tantissimi modelli dietetici.

Molte persone vedo che tendono ad eliminarli o ridurli drasticamente riportando di sentirsi molto meglio, altri affermano il contrario.

Personalmente gli mangio in tutte le forme riso, farro, avena, pasta, frutta e tante insalate, le quali anche se in quantità modeste contengono carboidrati.

Forse la risposta migliore è fornita dall’esito delle nostre prestazioni intellettive e fisiche successive ad un pasto ricco, povero o addirittura senza alcun carboidrato.

E tu che rapporto hai con i carboidrati?