
Secondo le principali linee guida della medicina tradizionale cinese ogni elemento è composto da una sua dualità opposta. L’esempio più ricorrente è la notte che non può esistere senza il giorno e viceversa, formando insieme il ciclo delle 24 ore.
Nella filosofia occidentale siamo portati a valutazioni più individuali e specifiche, ad esempio la deconcentrazione viene vista come un fenomeno a sè stante, ma soprattutto disfunzionale che non porta a nulla. Al contrario la concentrazione viene ritenuta un mezzo per giungere a grandi risultati, pertanto viene vista con una sua identità individuale e nettamente separata dalla deconcentrazione.
Infatti spesso si sentono frasi del tipo: “non sei concentrato” oppure “devi concentrarti di più”.
Naturalmente queste frasi sono poco costruttive in quanto non forniscono una strada o un’idea di come fare per raggiungere la concentrazione.
Il punto fondamentale è che rimanere deconcentrati risulta un atteggiamento funzionale perché alleggerisce mente e fisico, stimola la creatività e ricarica emotivamente, il che facilita e potenzia proprio la fase di concentrazione.
Pertanto la strada per migliorare le prestazioni nello studio, sport e lavoro passa prima dalla distrazione e dalla deconcentrazione in quanto hanno il potere di ricaricare le batterie biologiche per poi scaricarle completamente nel focus della concentrazione prestazionale.
Sono quindi dell’idea che come lo Yin e Yang anche deconcentrazione e concentrazione sono gli opposti ed interdipendenti dello stesso elemento.
