
Ecco come un compositore descrive i momenti in cui esprime il meglio di se durante un lavoro:
“Ti trovi in un tale stato di estasi che ti senti quasi come se non esistessi”. Gli atleti conoscono questo stato di grazia come “the zone”, là dove l’eccellenza non richiede sforzo, la folla e gli avversari spariscono in uno stato di beato e costante assorbimento nel compito.
Riuscire ad entrare nel flusso è la massima espressione dell’intelligenza emotiva. L’attenzione è totalmente concentrata che si perde la cognizione di spazio e tempo.
Quanto appena letto è un estratto del libro di Daniel Goleman
Vediamo quali sono gli aspetti principali che evidenziano uno stato di Flusso Prestazionale:
- Obiettivi chiari;
- Totale concentrazione sul compito;
- Automatismo istintivo sull’azione svolta;
- Pieno controllo del contesto;
- Perdita di consapevolezza del tempo che passa.
Parlando del Flusso Prestazionale molte persone riferiscono di averlo vissuto in ambiti di lavoro, nello sport e molto spesso svolgendo degli hobby come ad esempio dipingere su una tela.
La descrivono come una sensazione straordinaria dove tutto riesce bene, domandandosi come fare per rivivere più spesso quell’intensità emotiva.
Da varie fonti di studio ed esperienze fatte posso dire che sintonizzarsi sul Flusso ha una componente multifattoriale strettamente soggettiva.
Ma vi sono alcuni aspetti che ritengo oggettivi; il primo è di natura emotiva come avere una forte passione e motivazione per quello che si sta facendo, il secondo è più razionale derivante dalla capacità, allenabile, di focalizzarsi sul quì ed ora quindi sul compito.
Il terzo fattore appartiene alla libertà di sgomberare la mente da qualsiasi pensiero, un po’ in aderenza alle culture orientali.
Tu ha mai vissuto questa esperienza??
